Non c’è pace per gli automobilisti che non hanno un’auto elettrica. Oltre a subire prezzi alti alla pompa, ora devono affrontare un nuovo rialzo dei prezzi dovuti al quasi dimezzamento dello sconto carburante che, nei mesi scorsi, aveva contribuito a riportare il prezzo della benzina sotto la soglia psicologica dei 2 euro al litro.
Con la manovra del governo Meloni lo sconto sarà quasi dimezzato da dicembre 2022, quando passerà, a conti fatti, dagli attuali 30,5 centesimi a 18,3 centesimi. Alla pompa, stando fermi i prezzi della materia prima si resterebbe ancora sotto i due euro, ma il salasso è evidente.
La reazione del Codacons: allarme inflazione
E qui entra in gioco il Codacons, con il presidente Carlo Rienzi che non le manda a dire: “Si tratta di una misura assurda che avrà effetti diretti e indiretti pesantissimi sulle tasche degli italiani continua Carlo Rienzi – In primo luogo la riduzione del taglio delle accise provocherà un rialzo immediato dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa di 12,2 centesimi al litro e una maggiore spesa pari a +6,1 euro a pieno, +146 euro annui a famiglia ipotizzando due pieni mensili di carburante, conto che sale al crescere dell’utilizzo dell’automobile da parte dei cittadini. In secondo luogo, fatto ancora più grave, l’abbassamento del taglio dell’accisa produrrà pesanti effetti indiretti, con un aumento dei prezzi al dettaglio per i beni trasportati, considerato che l’85% delle merci in Italia viaggia su gomma. Ci saranno quindi conseguenze negative sull’inflazione, in un momento in cui i listini al dettaglio andrebbero calmierati”.
Secondo Rienzi, visto che la metà dell’inflazione è provocata dai rincari energetici l’energia non dovrebbe subire ulteriori rialzi, compreso il carburante che da energia alle automobili, ai tir e ai trattori di tutta la Penisola. Secondo il Codacons il diesel sorpasserebbe i 2€ al litro di prezzo self alla pompa e inoltre anche la materia prima è prevista in rialzo per via del calo della produzione Opec. Un mix letale per i consumatori.
L’analisi
Il governo Meloni, tra tutte le misure si imbatte negativamente proprio sul prezzo della benzina. Le accise, e la loro abolizione permanente erano addirittura il cavallo di battaglia della Lega ma ora viene ridotto proprio quello sconto inserito dal governo Draghi che consentiva di risparmiare 30 centesimi alla pompa. Cortocircuito politico?
Al momento la scelta non sembra sensata anche per i motivi indicati dal Codacons. Il gettito Iva però è inevitabilmente calato e il mini aumento potrebbe essere giustificato dalla necessità di fare cassa per finanziare la manovra, anche se l’ipotesi più probabile è che il governo Meloni preveda di ritoccare le accise, magari eliminandone qualcuna in modo permanente, già da Gennaio. Non ci resta che aspettare.
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