L’andropausa è una condizione che si verifica nei soggetti maschili caratterizzata dalla diminuzione della produzione di ormoni sessuali maschili, come il testosterone, e che si verifica dai 45 anni in su.
In questo articolo sul Benessere vediamo che cos’è l’andropausa, quali sono i sintomi e se ci sono dei rimedi per contrastare la diminuita produzione di ormoni.
664498992236849" crossorigin="anonymous">Cos’è l’andropausa
L’andropausa è un neologismo medico che si riferisce alla condizione dell’uomo adulto, in cui la produzione degli ormoni sessuali tende a diminuire progressivamente, determinando un naturale decadimento della capacità riproduttiva maschile. deriva dalle parole greche Andras “essere umano maschile” e Pause “cessazione”.
Si tratta di un decadimento progressivo, nella maggior parte dei casi, di un processo medio lungo, caratterizzato piuttosto che da una vera e propria pausa, da una decadenza progressiva della capacità riproduttiva. In ambiente clinico viene conosciuta come sindrome da parziale carenza di androgeni nella terza età.
Differenziandosi in maniera netta dalla menopausa femminile, che invece si presente più repentina, con la fine del ciclo mestruale e il velocissimo crollo nella produzione di estrogeni.
Bisogna considerare inoltre che l’Andropausa totale, cioè la perdita completa della capacità riproduttiva, non avviene in tutti gli uomini, ma solo in una parte. Avviene infatti in maniera soggettiva e fortemente legata anche a fattori esterni, come i fattori ambientali, le abitudini alimentari, etc.
Il 7 % degli uomini a partire dai 50 anni di età sono soggetti ad andropausa. Tale percentuale cresce fino al 35% quando si osservano adulti che hanno raggiunto gli 80 anni.
Si hanno notizie dell’andropausa fin dal 1946, quando Werner pubblicò un articolo fondamentale su JAMA intitolato “The male climacteric” caratterizzato da nervosismo, potenza ridotta, diminuzione della libido, irritabilità, affaticamento, depressione, problemi di memoria, disturbi del sonno e vampate di calore.
Cosa causa l’andropausa

l’Andropausa è un evento naturale dovuta all’avanzare dell’età matura e dell’invecchiamento. Si può quindi affermare che è un fenomeno naturale. Già attorno ai 30 anni il corpo umano dell’uomo inizia a produrre meno testosterone rispetto all’età giovanile (1-2% in meno ogni anno). Tale tendenza aumenta sempre di più con il passare del tempo.
A partire dai 45-50 anni in poi il rischio di veder velocizzare questo fenomeno si fa sempre più concreto, visto che l’andropausa e la relativa diminuzione nella produzione di ormoni maschili (oltre al testosterone diminuiscono anche il diidrotestosterone (DHT) e il DHEA e l’androstenedione), è fortemente dipendente dall’Indice di massa corporea. Tanto più si è in sovrappeso tanto più l’andropausa avanza.
Assieme all’elevato IMC a favorire l’Andropausa possono essere alcune patologie come:
- Diabete di tipo II;
- Malattie cardiache;
- Errori nell’alimentazione;
- Ipertensione;
- Alcol;
- Fumo;
- Stress;
- Insonnia;
- Vita sedentaria.
Il testosterone viene prodotto dalle cellule testicolari del Leydig, che quando si avvia il processo di andropausa, tendono a diminuire di numero facendo diminuire anche il volume della zona testicolare.
A conferma di ciò, uno studio (pubblicato su PubMed) condotto negli Stai Uniti su 1.475 uomini di età compresa tra 30 e 79 anni ha concluso che la prevalenza della carenza di androgeni sintomatica negli uomini di età compresa tra 30 e 79 anni è del 5,6% e aumenta sostanzialmente con l’età. L’invecchiamento della popolazione maschile statunitense causerà un forte aumento del carico di carenza sintomatica di androgeni. Il lavoro futuro dovrebbe affrontare il significato clinico dei bassi livelli di testosterone negli uomini asintomatici.(1)
L’ipogonadismo e l’andropausa
L’ipogonadismo è l’incapacità da parte del testicolo di produrre abbastanza testosterone. Se si ha l’andropausa si ha certamente l’ipogonadismo, ma si può avere anche l’ipogonadismo senza avere l’andropausa, visto che tale patologia è un vero e proprio disturbo fisico che può insorgere anche in età giovanile.
Visto che esiste una correlazione tra andropausa e ipogonadismo, ma che non sempre questa è reale, si consiglia di rivolgersi ad uno specialista andrologo.
Sintomi dell’andropausa

L’andropausa si presenta nell’uomo adulto con diversi sintomi legati sopratutto al calo della produzione di testosterone ed altri ormoni maschili, che possono portare a cambiamenti sia nel copro che nella mente. I principali sintomi dell’andropausa sono:
- Ipertrofia prostatica benigna
- Problemi urinari
- Incrementato rischio di fratture a causa della riduzione della densità minerale ossea
- Riduzione del colesterolo HDL e aumento del colesterolo LDL
- Disturbi dell’umore
- Disturbi delle funzioni cognitive
- Irritabilità e nervosismo
- Insonnia
- Sensazione di malessere generale
- Poca energia e motivazione
- Fatica
- Scarsa concentrazione
- Vampate
- Eccessiva sudorazione
- Deficit della memoria a breve termine
- Insicurezza e riduzione dell’autostima
- Depressione
- Calo del desiderio sessuale
- Erezioni assenti o modeste
- Diminuita potenza di eiaculazione
- Ridotto volume dell’eiaculato
- Assenza di orgasmo
- Diminuzione della fertilità
- Aumento di peso
- Deposizione di grasso su fianchi, addome e natiche
- Diminuzione della massa magra con perdita di massa muscolare
- Aumento della massa grassa
- Anemia
- Problemi alla pelle
- Riduzione dei peli del corpo
- Riduzione delle dimensioni dei testicoli (ipogonadismo)
- Ginecomastia
Oltre a questi sintomi vediamo quali sono le caratteristiche essenziali che sono alla base della diagnosi di andropausa nell’uomo.
Come si fa la Diagnosi dell’andropausa
Allo stato attuale la diagnosi di andropausa nell’uomo si fa ricercando la presenza di sintomi e segni suggestivi di un calo del testosterone nell’organismo. L’ipogonadismo con i suoi sintomi associati è un indicatore abbastanza chiaro di andropausa sopratutto se unito ad altri fattori come l’età del paziente. La diagnosi di andropausa va confermata con la constatazione nelle analisi di un basso livello di testosterone sierico.
Vanno inoltre eseguiti gli esami ematochimici volti ad individuare il dosaggio degli ormoni ipofisari che regolano la produzione di testosterone e della proteina che ha il compito di veicolarlo nel sangue. L’andrologo può ritenere utile ai fini della diagnosi di andropausa anche l’esecuzione di un EcocolorDoppler testicolare.
Il criterio minimo per confermare una diagnosi di andropausa in un uomo adulto è: la presenza di tre sintomi sessuali (diminuzione della libido, erezioni mattutine e disfunzione erettile) combinati con un livello di testosterone totale inferiore a 11 nmol/l e un livello di testosterone libero inferiore a 220 pmol/l. Questo secondo lo studio European Male Aging Study (EMAS). (2)
I livelli sierici di testosterone variano significativamente a causa dei ritmi circadiani e circannuali, della secrezione episodica e delle variazioni di misurazione. In presenza di sintomi si dovrebbe prelevare un campione di siero per la determinazione del testosterone totale tra le 0700 e le 1100 h.
Da notare che anche l’osteopenia e l’osteoporosi potrebbero presentarsi in caso di andropausa.
La depressione, l’ipotiroidismo, l’alcolismo cronico e l’uso di farmaci come corticosteroidi, cimetidina, spironolattone, digossina, analgesici oppioidi, antidepressivi e agenti antimicotici possono indurre a diagnosi sbagliate poichè potrebbero dar luogo a sintomatologia simile a quella dell’andropausa così come la presenza di una malattia acuta che causi un momentaneo calo dei livelli di testosterone. (2)
Terapia dell’andropausa
Secondo le più recenti pubblicazioni mediche basate sulle linee guida cliniche della Endocrine Society 2010 è sconsigliato una approccio generale basato sull’offrire una terapia con testosterone a tutti gli uomini anziani con bassi livelli di testosterone. Le linee guida suggeriscono che i medici considerino la possibilità di offrire una terapia con testosterone su base individualizzata agli uomini più anziani con bassi livelli di testosterone in più di un’occasione e sintomi clinicamente significativi di carenza di androgeni, dopo una discussione esplicita sull’incertezza sui rischi e sui benefici della terapia con testosterone.
La terapia androgenica sostitutiva con testosterone e ormoni maschili deficitari da un lato risolve gran parte dei sintomi associati all’andropausa dall’altro però comporta la possibilità di incorrere in svariati rischi ed effetti collaterali tra i quali tumore alla prostata, malattie cardiovascolari, impotenza e infertilità.
Pertanto l’andrologo saprà valutare caso per caso qual’è la migliore opzione terapeutica e, nel caso dell’inizio di una terapia sostitutiva, considerando anche controlli periodici di routine. Inoltre le linee guida prevedono un’attenzione alla possibilità di migliorare alcune abitudini di vita proponendo modifiche basate essenzialmente sull’aumento dell’attività fisica e sulla perdita di peso sopratutto nei soggetti ipogonadici con obesità, diabete di tipo 2 e sindrome metabolica. La perdita di peso, tuttavia, si traduce in una significativa inversione dell’ipogonadismo associato all’obesità.
Conclusione
L’andropausa è una condizione che si presenta specialmente negli uomini anziani. associata spesso a diverse altre malattie legate all’età responsabili di problemi che hanno un impatto sulla vita quotidiana negli uomini anziani, rendendola una patologia con importanti ricadute sulla salute individuale e pubblica.
Visto che l’andropausa è legata ad una carenza di androgeni e ad un elevato rischio di osteoporosi, declino cognitivo, disfunzione metabolica e vita sessuale il trattamento con la terapia androgenica sostitutiva con testosterone diventa in molti casi essenziale per evitare il peggio. Tuttavia, i risultati di molti degli studi clinici suggeriscono un quadro incompleto di complessa interazione tra invecchiamento e carenza di androgeni. Pertanto bisogna sempre affidarsi al medico specialista in modo da attuare le dovute correzioni terapeutiche in ogni momento utile.
Fonti
Fonte di diverse informazioni: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4046605/#ref5
(1) Araujo AB, Esche GR, Kupelian V, O’Donnell AB, Travison TG, Williams RE, Clark RV, McKinlay JB. Prevalence of symptomatic androgen deficiency in men. J Clin Endocrinol Metab. 2007 Nov;92(11):4241-7. doi: 10.1210/jc.2007-1245. Epub 2007 Aug 14. PMID: 17698901.
(2) Tajar A, Huhtaniemi IT, O’Neill TW, Finn JD, Pye SR, Lee DM, Bartfai G, Boonen S, Casanueva FF, Forti G, Giwercman A, Han TS, Kula K, Labrie F, Lean ME, Pendleton N, Punab M, Vanderschueren D, Wu FC; EMAS Group. Characteristics of androgen deficiency in late-onset hypogonadism: results from the European Male Aging Study (EMAS). J Clin Endocrinol Metab. 2012 May;97(5):1508-16. doi: 10.1210/jc.2011-2513. Epub 2012 Mar 14. PMID: 22419720.
(Le informazioni che si trovano in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e non si sostituiscono in alcun modo al consulto medico e/o al parere di uno specialista. Non costituiscono, inoltre, elemento per la formulazione di una diagnosi o per la prescrizione di un trattamento. Per questo motivo si raccomanda, in tutti i casi, di consultare sempre il parere di un medico o di uno specialista).
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