Si chiama Bacfarm e come è già stata ribattezzata da molti è una fattoria di batteri, ma che cos’è una fattoria di batteri? È una cosa sicura? Be’ non solo è sicura ma è anche potenzialmente molto utile per dare soluzioni in capi importanti delle Life Sciences come la cosmesi, ma non solo. Bacfarm sorge in Sardegna con l’incontro di tre intraprendenti e giovani ricercatori che dal laboratorio vengono fuori con una scoperta e un’idea strabiliante. Ma vediamo di cosa si tratta. Continua a leggere.
Cos’è Bacfarm e cosa fa con i batteri
Bacfarm è un’azienda innovativa che ha sviluppato tecnologie di frontiera in grado di cambiare le prospettive di vari campi industriali grazie alla possibilità di realizzare materie prime innovative, potenti, di origine naturale in grado allo stesso tempo di tutelare la salute umana e ambientale.

Lo studio dei batteri estremofili ha portato alla registrazione di un brevetto che consente, tramite un processo tecnico di estrazione, di ottenere delle molecole rare che possono proteggere da agenti esterni esattamente come fanno i batteri che sopravvivono in condizioni naturali estreme. Si tratta semplicemente di una tecnica per poter portare le caratteristiche di resistenza e protezione tipiche dei batteri in composti che siano utili all’uomo nella sua vita quotidiana come ad esempio nei cosmetici.
Batteri e cosmetici: strana accoppiata, risultati sorpendenti
I cosmetici vengono usati ogni giorno per la cura della pelle e del viso. Bacfarm promette di avere tra le mani il “pink layer”, un prodotto made in Bacfarm che funziona come filtro UV e che potrebbe avere importanti applicazioni nel campo della cosmesi. Direttamente dal batterio Deinococcus radiodurans gli scienziati estraggono il Pink Layer poichè questo batterio è in grado di sopravvivere in condizioni di elevate radiazioni e quindi questa sostanza può proteggere la pelle e il viso di uomini e donne in modo molto potente e naturale rispetto a qualsiasi filtro attualmente in commercio.
Le proprietà del Pink Layer comprendono inoltre un effetto potentemente antiossidante, inoltre l’effetto protettivo non tende a svanire velocemente come avviene in altri tipi di prodotti ma permane in modo resiliente. Insomma, una rivoluzione tecnologica grandemente importante se applicata nella cosmetica poichè sarebbe un prodotto davvero innovativo, sicuro ed efficace.
Bacfarm e l’università
Il successo e le scoperte fatte da Bacfarm sono merito anche dell’ecosistema in cui questa azienda è riuscita a nascere e crescere. Con il Contamination Lab dell’Università di Cagliari Bacfarm è riuscita ad ottenere progressi importanti nel campo del lifestyle, che rispetto a quello digitale è oggettivamente più difficile da penetrare. La Fondazione Golinelli ha poi dato un ulteriore contributo importante e una spinta a questo progetto. Rimarchiamo, qui su Carinsi, come sia fondamentale la collaborazione delle Università con le aziende del territorio e con i ricercatori universitari per realizzare spin-off e per fare trasferimenti tecnologici nel tessuto di imprese locali.
Inoltre andrebbero potenziati i centri di ricerca e sviluppo territoriali gestiti da Università e messi a disposizione delle aziende. L’Italia e ancor di più la Sardegna sono popolate da piccole medie imprese, le famose PMI, che non sono in grado di sostenere i costi di R&D e pertanto soccombono nel gioco competitivo dei mercati dove vince solo chi inventa, innova e trova soluzioni ai problemi. Le aziende tedesche ad esempio usufruiscono di un sistema del genere dove i centri di ricerca e sviluppo sono condivisi da diverse aziende locali che ne beneficiano in termini di applicazioni tecnologiche, innovazioni di prodotto e risparmio energetico.

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