Un’economia sempre più in frenata, quella Europea, dipinta dalla BCE come “in rallentamento” rispetto al boom dei trimestri precedenti. Le cause sono note: crisi del Gas, della guerra in Ucraina, inflazione alle stelle e fiducia dei consumatori e delle imprese sempre più giù. Vediamo di più in questo approfondimento finanziario qui su Carinsi.
Non aiuta il Pil il rialzo dei tassi d’interesse, che per Lagarde (Bce) devono salire ancora: “Allo stato attuale, prevediamo di aumentare ulteriormente i tassi di interesse nei prossimi incontri per smorzare la domanda e prevenire il rischio di un persistente spostamento al rialzo delle aspettative di inflazione”.
Di fronte alla commissione Economica del Parlamento europeo, la Presidente della Bce spiega che l’inflazione non è dipesa dalle politiche monetarie, che anzi devono incidere in contrasto all’inflazione generata dall’aumento della domanda post-covid e dalla crisi dei prezzi del gas.
BCE: anche se l’economia è in frenata i tassi salgono per contrastare l’inflazione
In un momento storico particolare come questo l’inflazione è un problema ma anche la crescita economica lo è. Purtroppo la Bce è “costretta” ad aumentare i tassi fino a che l’inflazione non scende, anche se importata, ciò provoca un’inevitabile contrazione dell’economia.
Tassi più alti corrispondono a rate del mutuo più corpose, meno soldi da spendere nei consumi familiari, dunque meno investimenti delle imprese private, che anche se dovessero decidere di investire si troverebbero a finanziare l’investimento a tassi ben più alti rispetto a prima.
Da un lato si interrompe l’era dei tassi a zero o addirittura negativi. Le banche insomma daranno meno credito ma saranno paradossalmente più incentivate a farlo, visto che i rendimenti sarebbero maggiori di prima. Resta il fatto che un’elevata inflazione va a pareggiare i conti.
Anche la Bce dice che il prezzo del gas va rivisto
La nota finale della Lagarde chiarisce come la BCE abbia una varietà di opzioni nell’intervenire per supportare la sostenibilità finanziaria dei Paesi dell’eurozona qualora ve ne fosse la necessità. Non c’è solo “lo scudo della Bce” insomma.
La Lagarde chiarisce come sia impossibilitata a fare qualcosa di concreto per abbassare il prezzo del gas (vera causa dell’inflazione ultima, n.d.r.) e che le istituzioni dovrebbero perlomeno cambiare il modo in cui viene a formarsi il prezzo dell’energia. Il decoupling torna a farsi sentire, anche in Europa.
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