BTP Valore da record, cosa dicono i mercati oggi

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Il BTP Valore ha chiuso a livelli record, raggiungendo la cifra di 18,191 miliardi di euro. Il Ministero dell’Economia ha annunciato che si tratta dell’importo più alto mai sottoscritto in termini di valore e del numero di contratti registrati, con 654.675 contratti in un’unica emissione di titoli di Stato rivolta ai piccoli investitori retail.

Nella giornata odierna sono stati sottoscritti titoli per un controvalore di 1,125 miliardi di euro, con la firma di 38.000 contratti. I titoli offrono tassi cedolari minimi garantiti del 3,25% per il primo e il secondo anno, e del 4% per il terzo e il quarto anno. Il BTp Valore è riservato esclusivamente al mercato retail e prevede pagamenti cedolari semestrali, una scadenza di 4 anni e un premio extra finale di fedeltà pari allo 0,5% del capitale investito. Questo conferma la solidità non solo del debito pubblico ma anche dell’intero sistema economico italiano.

Indice

Come vanno le Borse

Le borse europee si mantengono invariate a metà sessione, con l’attenzione concentrata sul BTp Valore a Milano. L’emissione della prima tranche si è chiusa con un importo complessivo di 18,191 miliardi di euro, il “valore più alto mai sottoscritto in termini di importo e numero di contratti registrati, con 654,675 contratti in un’unica emissione di titoli di Stato rivolta ai piccoli investitori retail”, come annunciato dal Ministero dell’Economia.

La recessione tecnica dell’Eurozona, dopo la diminuzione del PIL anche nel primo trimestre del 2023, e l’aumento delle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, che hanno raggiunto un massimo di quasi 2 anni, stanno inducendo prudenza riguardo ai tassi di interesse nelle prossime riunioni della Banca Centrale Europea (BCE) e soprattutto della Federal Reserve (Fed). Wall Street ha reagito positivamente ai dati, riducendo ulteriormente le già basse possibilità, come indicato dai futures sui Fed funds, di un nuovo intervento sui tassi.

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Cala anche lo spread


Lo spread tra i BTp e i Bund è in diminuzione. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale di riferimento (ISIN IT0005518128) e il titolo tedesco equivalente si attesta a 174 punti base, in calo rispetto ai 179 punti base della precedente rilevazione. È in calo anche il rendimento del BTp decennale di riferimento, che si posiziona al 4,11%, rispetto al 4,21% del termine della sessione precedente.

Aumenta il rendimento dei Bot annuali emessi dal Tesoro. Nell’asta odierna, il Tesoro ha emesso 6,5 miliardi di euro di Buoni a 12 mesi con scadenza al 14 giugno 2024, ottenendo un rendimento del 3,637%, in aumento di 18 centesimi rispetto all’asta del mese precedente e ai massimi toccati a luglio 2012. La domanda è stata buona, ammontando a 9,129 miliardi di euro, con un rapporto domanda/offerta pari a 1,40. Il regolamento dell’asta avverrà il prossimo 14 giugno.


Il petrolio ha registrato un leggero calo dello 0,5%: il WTI per luglio è sceso a 71 dollari al barile, mentre il Brent per agosto si è attestato a 75,6 dollari al barile. I prezzi del gas sono aumentati del 10% circa, arrivando a 29,6 euro al megawattora ad Amsterdam. Sul mercato valutario, il cambio tra euro e dollaro è stabile a 1,077 (rispetto a 1,0780 di ieri). L’euro/yen è a 150,30, mentre il dollaro/yen è a 139,55.

Qui Asia


La Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo, seguendo l’andamento positivo di Wall Street dopo gli ultimi dati macroeconomici. L’indice Nikkei ha registrato un aumento del 2%, raggiungendo quota 32.265,17 punti, avvicinandosi ai massimi toccati nel 1990 negli ultimi giorni. I guadagni sono stati trainati dalle performance del settore finanziario e del commercio. Anche l’indice Topix, più ampio, ha concluso le contrattazioni con un aumento dell’1,49% a quota 2.224,26 punti. Anche la Borsa di Hong Kong è in rialzo, seguendo il rally di Wall Street, alimentato anche dalle aspettative di una pausa dei tassi da parte della Federal Reserve per contrastare l’inflazione. L’indice Hang Seng è in aumento dello 0,18%, a quota 19.333,43 punti.

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Le borse cinesi, invece, si muovono poco: l’indice Composite di Shanghai è scivolato di appena 0,55 punti all’inizio della giornata, raggiungendo quota 3.213,03 punti, mentre l’indice di Shenzhen è aumentato dello 0,08%, a 1.993,97 punti. Nel frattempo, lo scenario deflazionistico in Cina si sta rafforzando. A maggio, i prezzi al consumo sono leggermente aumentati rispetto ai minimi degli ultimi 26 mesi, registrando un aumento dello 0,2% (rispetto allo 0,1% di aprile), ma inferiore allo 0,3% previsto dagli analisti. Su base mensile, l’inflazione è diminuita dello 0,2% (rispetto allo -0,1% di aprile e allo stesso valore previsto). I prezzi alla produzione sono peggiorati, registrando una diminuzione del 4,6% (rispetto al -3,6% di aprile e al -4,3% previsto). Si tratta dell’ottavo calo consecutivo e della contrazione più ampia dal febbraio 2016, causata dalla debole domanda e dalla moderazione dei prezzi delle materie prime. Su base mensile, la diminuzione è stata del 2,6% rispetto al -0,6% di aprile.

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