Chi paga la malattia l’Inps o il Datore di Lavoro

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Chi paga la malattia l'Inps o il Datore di Lavoro

In questo articolo vediamo in quali casi la malattia deve essere pagata dall’Inps o dal datore di lavoro. Ci sono infatti diversi casi in cui, in base ad una serie di elementi da considerare, la malattia deve essere pagata dal datore di lavoro e altri in cui subentra nel pagamento la stessa Inps.

Cos’è l’indennità di malattia?

Prima di tutto vediamo in cosa consiste questo tipo di indennità. L’indennità di malattia è una forma di indennità economica che viene concessa in caso di incapacità temporanea al lavoro del dipendente e risulta regolata da specifiche leggi nazionali e dal CCNL del lavoro. Il periodo di malattia deve essere giustificato da apposito certificato medico e comunicato tempestivamente al datore di lavoro.

Quando è l’Inps a pagare la malattia?

Ti starai sicuramente chiedendo in quali casi l’Istituto Nazionale di Previdenza sociale interviene in questi casi. L’indennità di malattia viene pagata dall’Inps a partire dal quarto giorno di malattia a far data dal giorno del rilascio del certificato medico. Rientrano nel pagamento anche i periodi di malattia dovuta a ricovero ordinario o day hospital, sempre presentando i dovuti certificati medici, in assenza dei quali si può anche perdere tale diritto.

A chi spetta l’indennità di malattia INPS?

L’indennità di malattia Inps spetta ai dipendenti che sono inquadrati come operai dei vari settori produttivi sia del primario che del settore industriale e del terziario. Rientrano gli impiegati d’ufficio, disoccupati, apprendisti, lavoratori sospesi dal lavoro, lavoratori dello spettacolo, lavoratori marittimi.

Attualmente l’indennità di malattia Inps non è prevista per i collaboratori domestici, i lavoratori autonomi, gli impiegati e i quadri dell’industria (e quadri dell’artigianato), porteri e dirigenti. Nei casi in cui non paga l’Inps è il datore di lavoro a farsi carico del pagamento dell’indennità di malattia al dipendente.

Quando è il datore di lavoro a pagare la malattia?

Il datore di lavoro paga la malattia nei periodi di assenza del dipendenti nei casi in cui i lavoratori risultino esclusi dall’indennità di malattia Inps, in ogni caso nei primi tre giorni di malattia, in quanto l’Inps inizia a pagare l’indennità nei casi in cui deve solo dal quarto giorno. 

Paga l’indennità anche per i giorni di festività compresi nei periodi di malattia di operai e apprendisti e per i giorni di festività che coincidono con la domenica nel periodo di assenza per gli impiegati del settore terziario e per gli apprendisti impiegati.

Inoltre, anche quando l’Inps paga la malattia, il datore di lavoro in base al CCNL nazionale è comunque tenuto, in alcuni casi , a versare un’integrazione che consente di aumentare la percentuale di indennità rispetto allo “stipendio standard” normalmente percepito. 

Quanto paga la malattia?

L’indennità di malattia pagata dall’Inps viene calcolata sulla retribuzione media giornaliera che dal quarto al ventesimo giorno di assenza è pari al 50% e dal ventunesimo al centottantesimo giorno è pari al 66,66%. Tale cifra, in base al CCNL viene integrata da un ulteriore versamento del datore di lavoro.

Come in ogni situazione, ci sono però delle eccezioni. Ad esempio, ai dipendenti dei pubblici esercizi e laboratori di pasticceria spetta l’80% della retribuzione media giornaliera. 

Per quanto riguarda i lavoratori ricoverati senza familiari a carico l’indennità di malattia viene diminuita in misura pari ai 2/5 per tutto il periodo di ricovero in ospedale, escludendo il giorno delle dimissioni che prevede l’applicazione della cifra piena.

Anche ai lavoratori marittimi è prevista un’eccezione che consiste in un diritto al 75% dello stipendio percepito al momento dello sbarco in caso di malattia fondamentale o complementare, mentre se la malattia riguarda lavoratori del settore in continuità di rapporto di lavoro, l’indennità di malattia non subirà variazioni rispetto alle norme standard.

I lavoratori dello spettacolo hanno diritto ad un’indennità pari al 60% fino al ventesimo giorno di assenza (comprese domeniche e festività infrasettimanali) che sale all’80% dal ventunesimo al centottantesimo giorno. L’indennità di malattia scende al 40% per i disoccupati e per i giorni non lavorativi della settimana nei casi in cui il contratto preveda solo alcuni giorni di lavoro alla settimana.

Quando si può perdere l’indennità di malattia?

L’indennità di malattia decade in caso di mancata presentazione del certificato medico o di inidoneità dello stesso. Errata (inesatta o incompleta) dichiarazione dell’indirizzo presso il quale il lavoratore malato è reperibile e dunque anche nel caso di assenza ingiustificata alla visita di controllo.

Come viene considerata la malattia a fini pensionistici?

Il periodo di malattia regolarmente pagato da Inps e datore di lavoro, in base alle normative vigenti, prevede una copertura anche dei contributi figurativi utili a fini pensionistici. Pertanto anche in caso di assenza dal lavoro per motivi di salute la pensione e il relativo calcolo non verrà influenzata dal periodo di malattia in quanto il periodo è coperto dai contributi figurativi.

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