Come capire se si ha il diabete

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Come capire se si ha il diabete

Il diabete è una malattia complessa collegata all’iperglicemia che può comparire inizialmente anche in forma subdola tanto che molte persone non sanno nemmeno di esserne affette. A livello globale la malattia colpisce oltre 500 milioni di persone ma è previsto che arrivi ad interessare fino a 786 milioni entro il 2045 con un incremento del 46%. Ad esserne interessate sono tutte le regioni del mondo con picchi in Nord America, Medio Oriente e Africa. Per questo motivo capire se si ha il diabete è una necessità sanitaria richiesta da sempre più persone, anche in Italia.

In questo approfondimento vediamo quali sono i metodi più efficaci per capire se si è affetti dal diabete, analizzando il modo in cui è possibile individuarlo, le sue manifestazioni cliniche e l’importanza della prevenzione.

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Indice

Metodi per capire se si ha il diabete

Il pancreas è l’organo a cui spetta la produzione di insulina all’interno del corpo umano. L’insulina è un ormone che ha una funzione importantissima: regolare e dunque mantenere su valori normali i livelli di glucosio nel sangue. Il glucosio (zucchero) è a sua volta fondamentale per produrre energia disponibile da usare per l’essere umano. 

Nel diabete mellito la produzione dell’ormone dell’insulina risulta anomala, alterata o assente. Questo si riflette sui livelli di glucosio nel sangue, generando un accumulo che prende il nome di iperglicemia.

L’iperglicemia a sua volta è responsabile di quei sintomi e segni specifici che si verificano nei pazienti affetti da diabete. Abbiamo già visto le differenze tra il diabete di tipo 1 e il diabete di tipo 2 nell’articolo dedicato al diabete, ma in queste righe si vuole mettere in evidenza la catena di eventi che porta al malfunzionamento del corpo umano nella gestione del glucosio nel sangue. Se manca l’insulina o se essa non rientra in un meccanismo perfettamente funzionante si creano quelle condizioni che portano all’iperglicemia e dunque ai sintomi del diabete.

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Per questa ragione ciò che deve essere fatto per capire se si ha il diabete è stare attenti ai livelli di glicemia nel sangue, per farlo basta un semplice campione di sangue per verificare i livelli di emoglobina glicosilata prelevabile anche da una goccia di sangue e prestare molta attenzione a quei sintomi che si associano al diabete e che sono indicativi della patologia.

I sintomi più comuni del diabete

I sintomi più comuni del diabete

Capire i sintomi più comuni del diabete consente di essere consapevoli delle varie sfaccettature che può assumere la malattia e di poter dunque consultare tempestivamente un medico per una corretta diagnosi. 

Nel diabete di Tipo 1 l’esordio è forte e inaspettato caratterizzato spesso da febbre e da quei sintomi classici che comprendono poliuria (aumentato stimolo ad urinare), polidipsia (molta sete e voglia di bere acqua), polifagia paradossa (inspiegabile calo di peso nonostante un aumento della fame) ed è caratteristica del diabete di tipo 1, sensazione di stanchezza. 

Tutte condizioni provocata dalla mancanza totale o parziale dell’insulina nell’organismo, che si trova a non riuscire più a gestire il glucosio, elemento fondamentale per la produzione di energia. 

Oltre a questi sintomi, nel tempo possono aggiungersi complicanze quali vista offuscata, secchezza della cute, neuropatie, prurito cutaneo, problemi ai reni, frequenti infezioni, dilatazione dei tempi di guarigione dalle ferite, sintomi gastro-intestinali, irritazione e altro.

Nel diabete di Tipo 2 l’esordio è più lento ed è spesso provocato da uno stile di vita sedentario e un’alimentazione disordinata. I sintomi inizialmente possono essere di varia natura, subdoli e di difficile inquadramento, a ciò bisogna aggiungere che alcuni pazienti possono essere inizialmente asintomatici.

I sintomi, una volta comparsi, sono del tutto simili a quelli del diabete di tipo 1, comprendendo un’aumentata necessità di urinare, la presenza di forte sete, occhi secchi, sensazione di stanchezza, infezioni, ferite che guariscono lentamente. 

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Con un esame del sangue si riscontra iperglicemia (aumento dei livelli di zucchero nel sangue) e glicosuria (tracce di zucchero nelle urine) alle quali si affianca spesso l’ipertrigliceridemia (livelli elevati di trigliceridi) e iperuricemia (livelli elevati di acido urico nel sangue).

Capire se si ha il diabete: la diagnosi e le cure

La diagnosi del diabete deve essere sempre eseguita da un medico specialista. Il medico che si occupa della patologia è il diabetologo. La diagnosi di diabete è ufficiale quando si verifica per due volte una delle seguenti condizioni:

  • Presenza dei sintomi del diabete associata a iperglicemia (valori glicemici superiori a 200 mg/dl misurati in un qualsiasi momento della giornata);
  • Glicemia a digiuno (da almeno 8 ore) superiore a 126 mg/dl;
  • Livelli glicemici superiori o pari a 200 mg/dl durante una curva da carico (test che si effettua in un centro ospedaliero);
  • Valore di emoglobina glicata pari o superiore a 6.5%.

In presenza di esami sospetti di diabete, bisogna comunque escludere la presenza di intolleranza glucidica che può verificarsi in alcuni soggetti affetti da altre condizioni patologiche quali l’ipertensione, la dislipidemia o il sovrappeso.

Le cure nel diabete consistono in un approccio multi-settoriale che riguarda terapie e dieta e che sono impostate caso per caso dal medico specialista diabetologo. In generale, il paziente diabetico può vivere una vita tranquilla seguendo una dieta specifica, praticando una maggiore attività motoria e seguendo tutte le indicazioni dei medici.

L’importanza della prevenzione

Quando si è in presenza di importanti fattori di rischio riguardanti il diabete o quando ci si trova in una situazione di pre-diabete (lieve iperglicemia), bisogna prestare molta attenzione a ciò che si può fare per prevenire la malattia diabetica.

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Partiamo con una considerazione: il diabete di tipo 1 non si può prevenire. In questo caso a contare è più che altro la predisposizione genetica, in quanto finora non sono stati scoperti altri fattori di rischio esterni. In questa fattispecie si deve minimizzare il rischio di conseguenze più gravi, rappresentate dalle complicanze cercando di tenere sotto controllo la glicemia.

Nel diabete di tipo 2 invece la prevenzione gioca un ruolo fondamentale, visto che si sviluppa maggiormente durante l’età adulta in soggetti che conducono una vita sedentaria, che sono sovrappeso e che hanno una familiarità di primo grado con altri soggetti diabetici. 

In questo caso è d’obbligo impostare un regime alimentare adeguato, che solo un dietologo esperto può consigliare dove si bilancino i nutrienti in modo adeguato onde evitare picchi insulinici. Poi è di vitale importanza l’avere un peso forma nella norma (indice di massa corporea), quindi fare frequente e costante attività fisica e non fumare.

Conclusione

In questo approfondimento sul diabete abbiamo risposto ad una domanda che molte persone si fanno: come capire se ho il diabete? Esistono diversi segni e sintomi specifici oltre che esami ematici che possono rivelare in modo tempestivo la presenza o meno del diabete. Specifici criteri diagnostici aiutano inoltre ad effettuare una diagnosi certa della malattia diabetica. Abbiamo visto inoltre l’importanza della prevenzione nei soggetti predisposti o in fase pre-diabetica e le terapie e stili di vita da adottare in presenza del diabete. Sarà sempre il medico ad indicare il percorso corretto in ogni situazione.

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(Le informazioni che si trovano in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e non si sostituiscono in alcun modo al consulto medico e/o al parere di uno specialista. Non costituiscono, inoltre, elemento per la formulazione di una diagnosi o per la prescrizione di un trattamento. Per questo motivo si raccomanda, in tutti i casi, di consultare sempre il parere di un medico o di uno specialista).