GOL, Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori, è il programma messo a punto dal governo con lo scopo di trovare un lavoro a chi un lavoro non ce l’ha. Una misura simile a quella di Garanzia Giovani che prevedeva di trovare un lavoro o di inserire in un percorso formativo i giovani Neet, cioè quei giovani che non erano impegnati né in percorsi di studio, né di lavoro. Garanzia Giovani non ebbe molto successo, vedremo come il governo intende applicare GOL per tutti i disoccupati.
GOL
La disoccupazione in Italia, che a luglio 2021 faceva segnare un 10,7%, continua a essere un problema sociale che riguarda sopratutto donne e giovani e in particolare il Sud Italia. Con GOL si intende dare una speranza di un futuro lavorativo a ben 3 milioni di persone entro il 2025, così come deciso insieme all’Europa.
Il 75% di questi tre milioni devono rientrare tra le categorie di disoccupati di lunga durata, donne, persone con disabilità, giovani sotto i 30 anni e adulti sopra i 55 anni. Tutte categorie che una volta fuori dal mercato del lavoro trovano più difficoltà ad inserirsi.

Chi può beneficiare della GOL
I beneficiari del programma GOL comprendono i lavoratori in Cig, i percettori di reddito di cittadinanza, di Naspi e Dis-Coll, i lavoratori vulnerabili e fragili, i disoccupati senza nessun tipo di entrate, e i working poor che svolgono lavori precari e a basso reddito.
I percorsi previsti da Gol
Gol, il progetto di garanzia di occupabilità dei lavoratori, prevede ben cinque programmi diversi identificati come percorsi.
I percorsi del GOL sono:
- Percorso di reinserimento lavorativo: Accompagnamento per trovare un nuovo lavoro con servizi mirati di orientamento, incontro tra domanda e offerta di lavoro ed eventuali brevi percorsi di formazione.
- Formazione upskilling: Il secondo tipo di percorso previsto dal Gol consiste in un potenziamento delle competenze lavorative tramite l’upskilling, cioè innalzando le proprie conoscenze in settori specifici ed attuali del mondo del lavoro.
- Percorso reskilling: per chi è da molto tempo fuori dal mercato del lavoro e per chi non ha più abbastanza competenze per i profili attualmente richiesti dal mondo del lavoro italiano è previsto il percorso di reskilling che mira a riqualificare il lavoratore con nuove competenze che prima non aveva.
- Percorso di inclusione e lavoro: Nel caso di cittadini che abbiano bisogno di un doppio intervento sia dal punto di vista di inserimento sociale che lavorativo viene avviato il percorso di inclusione e lavoro che di concerto con i servizi, sociali, educativi, sanitari e del territorio rimuove gli ostacoli che determinano l’emarginazione sociale dell’individuo.
- Percorso di ricollocazione collettiva: Nel caso in cui si verifichino particolari crisi aziendali che coinvolgono interi territori si attiva il percorso di ricollocazione collettiva che, considerando le capacità d’insieme dei lavoratori coinvolti, si impegna a trovare nuove soluzioni di ricollocazione per tutti tenendo conto delle specificità collettive e del territorio oggetto della crisi.
Lavoro, Gol e centri per l’impiego (uffici di collocamento)
Entro quattro mesi dall’inizio della prestazione Gol i centri per l’impiego sono designati come i luoghi dove i beneficiari di prestazioni di sostegno al reddito si dovranno recare per avviare i percorsi previsti dal programma. I CPI saranno dunque il perno centrale del progetto GOL. È prevista inoltre la possibilità di cooperazione tra soggetti pubblici e privati, dove tutti dovranno garantire i livelli essenziali delle prestazioni erogate. Questa volta pare che i soldi saranno spesi in base al raggiungimento dei risultati (milestone) previsti dal programma.
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