La semplificazione del concorso per docenti fino al 2026 è stata sancita con il recente decreto PA bis, apportando importanti cambiamenti alle procedure attuali.
Con l’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), i futuri concorsi vedranno un radicale ridimensionamento delle prove, mirando a semplificare e rendere più accessibile l’ingresso nel mondo della docenza.
Un aspetto fondamentale di questa riforma riguarda l’eliminazione della prova preselettiva, che rappresentava spesso un ostacolo per i candidati. Questa modifica permetterà una maggiore partecipazione e una riduzione degli oneri burocratici per gli aspiranti docenti.
Inoltre, per tutta la durata dell’attuazione del PNRR, la prova scritta consisterà in un test a risposta multipla. Questa scelta mira a valutare in modo più rapido ed efficiente le competenze dei candidati, consentendo una valutazione oggettiva e trasparente.
Per quanto riguarda la prova orale, essa potrà assumere la forma di un test specifico, focalizzato su argomenti chiave del programma di studio. Questa novità mira a concentrarsi sugli aspetti più rilevanti della professione, fornendo un’opportunità ai candidati di dimostrare le proprie competenze e conoscenze in modo più mirato e preciso.
In sintesi, la semplificazione del concorso per docenti fino al 2026, prevista dal decreto PA bis, introduce importanti cambiamenti nel sistema di selezione, rendendo il percorso più accessibile e favorendo una valutazione più rapida ed equa delle competenze dei candidati. Un’evoluzione che mira a migliorare il reclutamento di nuovi insegnanti e a garantire una formazione di qualità per le future generazioni di studenti.
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PNRR e semplificazione Concorsi Docenti
Un vento di novità soffia sui concorsi per insegnanti, grazie all’approvazione del decreto PA bis da parte del Consiglio dei Ministri il 15 giugno 2023. All’interno di questo provvedimento legislativo, si delineano importanti cambiamenti per le prove concorsuali destinate ai docenti, e ciò avverrà fino alla conclusione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), fissato al 31 dicembre 2026.
La semplificazione dei concorsi per docenti, prevista nel contesto delle misure per la scuola all’interno del decreto PA bis, rappresenta un’importante svolta. Tale semplificazione coinvolgerà anche i concorsi finalizzati al raggiungimento dell’obiettivo delle 70 mila assunzioni di insegnanti entro il 31 dicembre 2024, inserito tra le priorità del Piano per la scuola. È bene ricordare che per raggiungere tale traguardo, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha avviato un piano straordinario di reclutamento, approvato mediante il decreto assunzioni PA, che include la previsione di un nuovo concorso per insegnanti precari, comunemente noto come concorso straordinario-ter.
Il decreto PA bis è ora in attesa di essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, e saremo pronti a fornirvi gli aggiornamenti in merito. Nel frattempo, andiamo a scoprire quali sono le modifiche apportate dalle semplificazioni delle prove del concorso per insegnanti e come si svolgeranno tali prove fino al 2026, sulla base di quanto stabilito nella bozza del decreto PA bis.
Concorsi Docenti: cosa cambia
Le disposizioni in materia di reclutamento del personale scolastico e accelerazione dei concorsi PNRR, inserite nel decreto PA bis, delineano un quadro chiaro delle prove che i candidati dovranno affrontare nel concorso per docenti fino al 2026.
La prova scritta, fondamentale per valutare le conoscenze e le competenze dei partecipanti nell’ambito pedagogico, psicopedagogico, didattico metodologico, nonché nella sfera dell’informatica e della lingua inglese, si svolgerà attraverso una serie di quesiti a risposta multipla, utilizzando strumenti informatici.
A seguire, la prova orale avrà lo scopo di verificare le conoscenze e le competenze specifiche del candidato nella disciplina della classe di concorso o tipologia di posto per cui si sta concorrendo, nonché la capacità didattica e l’abilità nell’insegnamento, anche attraverso un eventuale test mirato.
Un aspetto rilevante è l’eliminazione della prova preselettiva, almeno fino al 2026. Tuttavia, al termine del periodo di attuazione del PNRR, il decreto prevede la possibilità di reintrodurre una prova scritta con quesiti a risposta aperta, che potrebbe richiedere il superamento di una prova preselettiva per accedervi. Pertanto, a partire dal 2027, le prove preselettive potrebbero fare il loro ritorno nei concorsi per insegnanti.
Queste nuove disposizioni, che semplificano le prove concorsuali fino al 2026, offrono un’opportunità ai candidati di dimostrare le proprie competenze in modo più mirato ed efficiente. Ma è importante tenere presente che l’evoluzione del panorama dei concorsi potrebbe portare a ulteriori cambiamenti nel futuro.
Conclusione
Il decreto PA bis, oltre a portare importanti semplificazioni nelle prove dei concorsi per insegnanti, introduce anche una serie di altre novità che riguardano i concorsi, le graduatorie e le assunzioni nel contesto scolastico.
Questo provvedimento si propone anche di dare una svolta significativa al reclutamento del personale scolastico, aprendo la strada a procedure più efficienti e trasparenti. Le disposizioni del decreto riguardano sia i concorsi per l’accesso alla professione docente, sia le graduatorie ad esaurimento e quelle di istituto.
La finalità è quella di garantire un processo di selezione più adeguato alle esigenze attuali della scuola, in linea con le competenze richieste e la qualità dell’insegnamento. Inoltre, si punta a valorizzare e premiare il merito, promuovendo l’accesso ai ruoli in base alle reali capacità e competenze dei candidati.
Quindi il decreto PA bis rappresenta un importante passo avanti nel panorama dei concorsi, delle graduatorie e delle assunzioni nella scuola. Le sue disposizioni non solo semplificano le prove per i concorsi per insegnanti, ma promuovono una gestione più efficace e meritocratica delle risorse umane nel sistema scolastico italiano. Si tratta di una riforma attesa da tempo, che mira a garantire una formazione di qualità e a valorizzare il ruolo fondamentale degli insegnanti nel futuro della nostra società.
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