Il tampone per uscire dalla quarantena Covid non sarà più necessario. Anche se si ha febbre, tosse e mal di gola, dopo 5 giorni di isolamento in casa, non servirà più obbligatoriamente restare dentro casa e per tornare ad uscire non sarà necessario nemmeno fare un tampone.
Finisce anche l’era del Green Pass, che non sarà richiesto nemmeno per entrare in ospedali e Rsa. Inoltre, il periodo di autosorveglianza con obbligo di mascherine Ffp2 si riduce da 10 a 5 giorni. Il tutto è contenuto nel decreto anti-rave, che oltre a introdurre il «reato di rave party» che viene punito con il carcere da 3 a 6 anni, inserisce anche una serie di norme di carattere sanitario che vanno ad annullare la quasi totalità delle precedenti regole anti-Covid che sono state legge negli ultimi due anni. La norma è stata già approvata dal Senato e anche alla Camera è scontato il via libera. Vediamo quindi cosa cambia.
Dopo 5 giorni di quarantena niente tampone
Viene abolito l’obbligo di tampone dopo 5 giorni di quarantena anche se permangono i sintomi del Covid. Tecnicamente questo permetterà ai soggetti positivi o potenzialmente positivi al Covid di uscire liberamente di casa. Prima invece per poter uscire di casa era necessario dimostrare la guarigione dal Covid effettuando un tampone. Il primo tampone positivo garantiva l’uscita di casa. Ma ora non servirà più. Anche in altri Paesi europei la quarantena è solo raccomandata.
Da 10 a 5 giorni di autosorveglianza per i contatti
Le persone che sono state a contatto con contagiati Covid finora avevano l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 nei luoghi al chiuso e in presenza di assembramenti durante i 10 giorni di autosorveglianza, che con la nuova norma diventano 5 giorni.
Stop alle sanzioni Novax
I soggetti con più di 50 anni, insegnanti e addetti delle forze dell’ordine che non si sono sottoposti al vaccino obbligatorio previsto fino al 30 giugno scorso sarebbero dovuti incorrere in una multa. Stiamo parlando di circa 2 milioni di italiani. Il decreto anti rave blocca le multe fino al 30 giugno 2023, rimandando la questione alla seconda metà del prossimo anno.
Altre misure
Oltre alle novità già citate riguardo il tema Covid, il decreto del governo prevede anche lo stop al Green Pass per entrare in ospedali e Rsa. Il decreto stanzia anche fondi per 35,8 milioni di euro aggiuntivi per far fronte alle emergenze del 2023, influenza compresa. Viene inoltre prorogato fino al 32 marzo 2023 lo smart working per le categorie fragili (lavoratori che, dietro certificazione medica, risultano immunodepressi, pazienti oncologici, con terapie salvavita in corso, o disabili gravi) e per genitori con figli sotto i 14 anni. È inoltre possibile che lo smart working, per queste categoria, venga prorogato fino a tutto il 2023.
Potrebbe interessarti anche: Inclisiran, il farmaco che dimezza il colesterolo.