Descalzi (ENI): Fine della dipendenza da Mosca

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claudio descalzi

Il Piano Mattei che verrà vede l’Eni come protagonista a tutto tondo. Negli ultimi tre viaggi “africani” di Giorgia Meloni, Descalzi era sempre presente al suo fianco. Segno che l’Italia, in quelle zone e non solo, conta soprattutto per l’energia e la capacità delle sue aziende di Stato di insediarsi in contesti cruciali. 

L’allontanamento dalla vicina Russia ha costretto l’Italia a trovare nuove fonti di approvvigionamento energetico. Stop al gas russo quasi completato secondo Descalzi, che recentemente ha affermato in un’intervista a La Stampa, grazie al “gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti” e ai nuovi “contratti di fornitura stipulati nell’Africa settentrionale e subsahariana”.

Ma non solo. Infatti Descalzi ci tiene a tranquillizzare anche per il resto dell’anno. I prezzi del gas stanno scendendo parecchio e “Per quest’anno non mi aspetto altri grandi scossoni sul mercato dell’energia. Gli stoccaggi europei di gas sono pieni e, benché l’economia globale sia ripartita la domanda non è ai massimi perché la Cina non ha ancora ripreso le attività a pieno regime” ha dichiarato.

La strategia italiana punta a raddoppiare entro il 2027 il flusso del Tap, da 10 a 20 miliardi di metri cubi di gas all’anno in arrivo dall’Azerbaijan, a investire oltre 7 miliardi di euro in Libia per rendere operativi nuovi giacimenti e a consolidare l’arrivo di gas dall’Algeria oltre che dagli accordi che si prevede di stipulare con tanti altri Paesi, sia in Africa che in Asia.

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Foto credit: Facebook