Quando parliamo di fair play, indichiamo in modo generale un comportamento corretto. Ciò può avvenire sia nello sport e nel calcio, sia nella finanza e nella vita quotidiana in una miriade di contesti sociali.
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Il termine fair play è tutt’ora molto diffuso in ambito calcistico. All’interno della prassi del fair play, viene applicato anche un concetto di equità. A differenza, ad esempio, di correttezza legale, che può essere associato all’assenza di violazioni della legge, la legge di equità è invece un riferimento della correttezza generale, e cioè l’impegno di ogni partecipante alla gara ad applicare la legge del calcio e non ad agire non equitativamente. Per questo motivo, a differenza del concetto di fair play, la legge di equità non è una regola ma una norma.
Il concetto di equità nel calcio

Lo sport del calcio ha una sua peculiarità: la sua disciplina è molto omnicomprensiva, in quanto il calcio è una partita a misura di tutti. In pratica, può capitare che un giocatore non possa giocare a causa del suo stato di salute, ma un altro giocatore lo sostituirà.
Per giocare a calcio in modo professionale, è necessario però rispettare i seguenti requisiti:
- essere in buona salute;
- essere maggiorenni;
- non avere precedenti penali (sia per reati sportivi che criminali);
- non avere impedimento vietato;
- non usare mezzi illeciti per entrare nel campo;
- non aver svolto attività contrattuale con altri giocatori del proprio club.
Insomma prima di capire come applicare il fair play, bisogna capire come si diventa calciatori professionisti. Criteri che vengono seguiti anche dalla FIFA, per il Mondiale Qatar 2022.
Equità oltre il fair play: una norma che si applica a tutti
La legge di equità si applica a tutti i giocatori. Questo significa che ognuno deve giocare in maniera equa e non illegalmente, come anche l’emblema del calcio attesta: un bianco e nero con cerchi scuri.
Un altro aspetto della legge di equità è il fatto che in caso di fallimento da parte del giocatore (in virtù del fatto che il risultato finale sia determinato dal punteggio segnato sul tavolo) le società non possono ricorrere alla reazione nella forma di sanzioni disciplinari per frenare la sua caratteristica di “giocatore che stava facendo palla”.
Una gara equilibrata: il “fair play”

Un’equazione tra equità e fair play è stata risolta dal suo principio: una gara equilibrata. In altre parole una gara equilibrata è quando gli avversari si confrontano anche nelle difficoltà, in quanto tutte le squadre sperimenteranno il medesimo grado di difficoltà. Un’equazione che non può essere risolta mentre tutti i membri della squadra sono all’opera per raggiungere lo stesso obiettivo.
Il concetto di fair play nel calcio
Il concetto di fair play ha due aspetti che sono la regola e il comportamento degli avversari:
- La regola riguarda l’abitudine ad agire equitativamente durante la partita in modo da trasmettere al pubblico la sensazione che i giocatori siano sullo stesso livello;
- Il comportamento degli avversari riguarda l’abitudine ad agire nella maniera più corretta possibile, senza infrangere o violare non solo le regole ma anche l’etica di comportamento e il rispetto del prossimo.
IL concetto riguardante il fair play ruota attorno all’onestà comportamentale dei giocatori.
Ripartire dal concetto di equità
In quasi tutte le discipline sportive, lo stile di gioco è corredato da una serie di regole da seguire. Questo tipo di regolamentazione può essere definita come la norma oltre a poche eccezioni al suo interno e quando si tratta dello sport del calcio, il regolamento è pressoché identico in tutto il mondo.
Il fair play dunque ben si applica assieme e in parallelo al concetto di equità. Entrambi garantiscono, in questo caso nel mondo del calcio e dello sport più in generale, il rispetto di un etica comportamentale universalmente riconosciuta come giusta.
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