L’influenza del cammello è un virus che colpisce le vie respiratorie, fa parte dei Coronavirus come il Covid e si identifica con il nome di Mers-CoV, sindrome respiratoria mediorientale. La malattia si trasmette inizialmente dai cammelli agli esseri umani quando avviene un contatto o consumando cibi derivati dal cammello come il latte non pastorizzato, e alcuni casi in Italia risalgono addirittura al 2012. I tifosi di ritorno dal Qatar, dove vengono disputati i mondiali di calcio 2022, possono essere a rischio contrarre la malattia.
I sintomi
I sintomi della Mers vanno da lieve interessamento delle vie respiratorie fino anche a polmoniti gravi che possono portare anche al decesso. Le complicanze, oltre che polmonari, riguardano il tratto gastrointestinale e la comparsa di insufficienza renale. Dal 2012 ad oggi si sono verificati 2.600 casi nel mondo, come riportato dall’OMS da quando l’influenza del cammello è stata identificata per la prima volta in Arabia Saudita (2012), interessando ben 12 Paesi mediterranei e provocando 935 decessi.
Prestare attenzione
A lanciare l’allarme è stata l’Health Security Agency del Regno Unito che ha diramato un’allerta ai medici riguardante potenziali casi di Mers in pazienti affetti da difficoltà respiratorie e febbre. Anche il Ministero della Salute australiano ha diramato una simile nota che dice “chiunque viaggi dal Medio Oriente, incluso il ritorno in Australia dopo aver partecipato alla Coppa del Mondo FIFA 2022, dovrebbe essere a conoscenza della sindrome respiratoria mediorientale (MERS)”.
L’arrivo in massa di migliaia e migliaia di persone in Qatar, dove cammelli e dromedari sono di casa, ha evidenziato la facilità con cui virus che si trovano dall’altra parte del mondo, grazie ai moderni mezzi di trasporto, possono spostarsi in breve tempo in tutto il pianeta. A preoccupare è la mortalità che può provocare questa influenza del cammello, si parla di un indice del 36% contro il già grave 4% del Covid.
Le autorità europee sono comunque già al corrente della situazione e verranno attuate serie procedure per il monitoraggio della situazione. In caso di sintomi sospetti bisogna contattare il proprio medico di medicina generale segnalando sintomi e circostanze.
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