Il Presidente dell’Istat Blangiardo ha spiegato come nel 2023 si attende un inflazione del +5,1%. L’inflazione, come noto, colpisce soprattutto le fasce più deboli della popolazione per via di un’erosione del potere d’acquisto più “sentita” soprattutto alla pompa di benzina e nei generi alimentari.
Inflazione 2023 parte da +5,1%
Per il momento si tratta di una previsione, poi ad incidere nel corso dell’anno possono essere fattori attualmente imprevedibili come il prosieguo o la fine dei bellicismi in Ucraina.
Intanto l’inflazione colpisce tutti e in particolare i più poveri che vengono penalizzati di più dei ricchi. Blangiardo in un’intervista a Sky Tg24 ha dichiarato: “Possiamo dire che nel 2023 avremo un’inflazione al +5,1%“.
“Se le cose non peggiorano porteremo avanti un dato acquisto al 5,1%, valore decisamente più alto rispetto a quanto accaduto l’anno precedente” dicendo anche che l’inflazione “è penalizzante in misura più rilevante soprattutto per le fasce più deboli”.
Quello che dice Blangiardo è fondamentalmente che dopo un’inflazione 2022 abbastanza pesante, il 2023 si porta in dote un +5,1% già acquisito. Cioè significa che se i prezzi quest’anno non dovessero crescere avremmo comunque un +5,1% di inflazione rispetto all’anno precedente. È l’effetto trascinamento degli ultimi trimestri che si riverbera nel 2023.
Ci sono quindi importanti probabilità che l’inflazione complessiva del 2023 ammonti a oltre il 5,1%. Un risultato finale influenzato da molte variabili, imprevedibili a Gennaio 2023, che potrebbero far sfondare la barra del 6%.
Il Pil 2023 a +0,4%
Negli ultimi anni le previsioni sul Pil italiano, dei vari istituti nazionali e internazionali, sono sempre state errate. In negativo. Persino il governo fece stime più basse di quello che poi il motore economico italiano è riuscito effettivamente ad esprimere.
La stima del Pil italiano per il 2023, secondo l’Istat, è al +0,4% e secondo Blangiardo, intervistato da SkyTg24, è comunque un risultato positivo. Qualunque risultato sopra lo zero sarebbe positivo in questo 2023, visto che molti analisti prevedono addirittura una recessione in Europa.
l’Italia potrebbe beneficiare sia dei fondi del PNRR sia di una maggiore domanda estera ma anche del prosieguo delle ottime performance del settore turistico che già nel 2022 si è contraddistinto per dare un apporto non indifferente alla crescita del Paese.
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