Proprio nel momento in cui i ricavi di Alitalia superano i costi Lufthansa è pronta ad entrare nel capite di Ita con un aumento di capitale appositamente riservato dal governo italiano alla società tedesca. Il risultato sarà che Lufthansa diviene per il momento proprietaria di una quota di minoranza di Ita, proprio come vuole il govenro che “ha bisogno” – “di un partner che faccia funzionare il nostro vettore”.
Perche conta?
Per poter arrivare a questo punto, il governo italiano deve cambiare il Dpcm che regolava i termini della privatizzazione di Ita Airways. Si tratta del decreto rilasciato a marzo nella gazzetta Ufficiale, il quale permetteva la concessione tramite trattativa diretta o tramite gara.
Con la nuova versione del decreto, si potrà fare anche un aumento di capitale riservato al compratore scelto dal governo. Che si traduce nell’aumento di capitale di Lufthansa che consentirà allo Stato di tenere una quota di maggioranza della compagnia di bandiera, cosa che prima non era prevista e che vedeva lo Stato subito in minoranza.
Da notare come tutto questo avviene mentre l’amministratore delegato di Ita Fabio Lazzerini, chiarisce come i tedeschi non si stanno comprando una quota di una società fallita ma bensì in ottima forma, almeno ultimamente. “Per la prima volta, negli ultimi venti anni della compagnia di bandiera italiana, i ricavi superano i costi. C’è stata molta attenzione ai costi. L’aumento di carburante, del 107%, ha impattato solo per il 55-60% dei conti, il resto è stato compensato da maggiori ricavi e dal risparmio dei costi” (da Repubblica).
Insomma proprio nel momento migliore di Alitalia i tedeschi di Lufthansa si ritrovano con una società che improvvisamente si ritrova capace non solo di non avere perdite ma persino di essere in utile. Viene da chiedersi come mai ci sono voluti venti anni e come ha fatto la compagnia di bandiera a ridursi in uno stato così disdicevole proprio negli anni del boom planetario dei voli per turismo e lavoro mentre nuove compagnie si affacciavano nel mercato e conquistavano ampie fette di clienti. Un mistero economico degno di nota.
Foto: Ilfattoquotidiano.it
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