La Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato un aumento dei tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale, in un tentativo di contrastare l’alta inflazione che persiste nell’Eurozona. Questa decisione fa seguito alla valutazione aggiornata del Consiglio direttivo della BCE sulle prospettive di inflazione, la dinamica dell’inflazione sottostante e la trasmissione della politica monetaria.
Attualmente, il tasso sui rifinanziamenti principali è stato portato al 4%, quello sui depositi al 3,50% e quello sui prestiti marginali al 4,25%. La BCE ha sottolineato che tali decisioni mirano a garantire un ritorno tempestivo dell’inflazione al target del 2% e che i tassi resteranno a questi livelli finché necessario.
Secondo le proiezioni macroeconomiche di giugno dell’Eurosistema, si prevede che l’inflazione complessiva si attesti in media al 5,4% nel 2023, al 3,0% nel 2024 e al 2,2% nel 2025. Questi dati indicano una discesa dell’inflazione nel medio termine, ma rimane ancora troppo alta per un periodo prolungato.
La decisione di aumentare i tassi d’interesse riflette le preoccupazioni della BCE riguardo alle prospettive economiche incerte, come l’escalation delle tensioni geopolitiche e il conflitto tra Russia e Ucraina. La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha sottolineato che, nonostante l’inizio della discesa dell’inflazione, non sono soddisfatti dell’outlook sull’inflazione.
Lagarde ha annunciato che è “molto probabile” che i tassi di interesse verranno ulteriormente aumentati a luglio, a meno che non si verifichi un cambiamento significativo nella situazione attuale. Questo indica che la BCE è determinata a mantenere una politica restrittiva finché non sarà raggiunto il target di inflazione del 2%.
La decisione sui tassi è stata presa all’unanimità nel Consiglio direttivo della BCE, dopo una discussione armoniosa e molto buona. Questa mossa evidenzia la determinazione della BCE nell’affrontare l’inflazione persistente e garantire la stabilità economica nell’Eurozona.
Mentre l’aumento dei tassi d’interesse può comportare una maggiore spesa per i prestiti e mutui, la BCE ritiene che sia necessario per contenere l’inflazione e garantire una crescita economica sostenibile nel lungo periodo. Tuttavia, le conseguenze di questa decisione sui mercati finanziari e sull’economia reale rimangono incerte, dato che le prospettive economiche sono ancora soggette a molte variabili.
La BCE continuerà a monitorare attentamente i dati economici e ad adottare un approccio dipendente dai dati per determinare il livello appropriato e la durata della restrizione. È probabile che il cammino verso una politica monetaria più restrittiva da parte della BCE continuare.
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