b0d8d27" class="wp-block-themeisle-blocks-advanced-heading wp-block-themeisle-blocks-advanced-heading-3b0d8d27">Esperti e politici sardi affrontano il dibattito sulla realizzazione di impianti per energie rinnovabili.
Il Ministero dell’Ambiente e la Regione Sardegna hanno ricevuto ben 300 richieste da parte delle società energetiche per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. La notizia è stata comunicata dall’assessore all’Ambiente, Marco Porcu, durante la seduta della commissione “Attività produttive”. L’incontro aveva l’obiettivo di discutere delle sfide legate alla realizzazione di nuovi parchi eolici in zone di particolare pregio ambientale e di rilevanza culturale.
L’assessore Porcu ha affermato che la Regione può esprimere solo un parere non vincolante su questi progetti, come previsto dal Decreto Draghi. Tuttavia, la Giunta regionale si impegna a evitare che tali impianti possano arrecare danni all’ambiente. Secondo Porcu, è necessario coinvolgere attivamente i comuni nei cui territori ricadono gli interventi per fare chiarezza in una situazione attualmente caratterizzata da confusione. Il primo passo sarebbe comprendere il fabbisogno energetico assegnato alla Sardegna e pianificare la localizzazione degli impianti in base a tale fabbisogno.
Anita Pili, assessora all’Industria, ha sottolineato la necessità di correggere le procedure autorizzative per la realizzazione di parchi eolici e fotovoltaici. Pili ha dichiarato che è fondamentale evitare una procedura calata dall’alto, e si è mostrata pronta a contribuire alla transizione energetica, ma sempre tenendo conto delle realtà locali. La bozza del documento che il Ministero consegnerà alla Conferenza Stato Regioni a metà giugno rappresenta una speranza per avviare un ragionamento compiuto sul tema.
Tuttavia, non sono mancate le critiche da parte dei consiglieri di opposizione. Maria Laura Orrù, consigliera di Alleanza Europa Verde-Sinistra Possibile-Art1, ha accusato la maggioranza di non aver intrapreso alcuna azione significativa in materia di energia. Secondo Orrù, manca una visione d’insieme e la Sardegna si è trovata impreparata di fronte a questa sfida cruciale.
Gianfranco Satta, consigliere del partito Progressisti, ha replicato alle critiche sostenendo che la Regione ha piena legittimità nel decidere dove devono essere realizzati gli impianti, come dimostrato dall’azione di Soru nel 2004 quando bloccò alcuni progetti in fase avanzata. Satta ha sottolineato che la realtà è che la Giunta non vuole esercitare questi poteri.
La situazione attuale evidenzia la complessità della transizione energetica in Sardegna. Aspetto che potrebbe essere esteso anche ad altre Regioni italiane.
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