Lagarde (BCE): barra dritta e tassi alti contro l’inflazione

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La presidente della Bce, Christine Lagarde, al Forum economico internazionale di Davos ha affermato a Gennaio 2023 che “Le notizie sull’economia sono diventate “molto più positive”e quindi probabilmente ci sarà solo a una “piccola contrazione” nell’eurozona. 

Il 2023 “non sarà brillante ma sarà comunque molto meglio di quanto si temesse” aggiungendo inoltre che “il mercato del lavoro non è mai stato così vivace come adesso” e questo accade “in modo omogeneo in tutta l’area euro“. 

La frase bomba però è contenuta nella parte finale dove dice che la BCE terrà  “la barra dritta fino a quando saremo entrati in territorio restrittivo abbastanza a lungo per riportare velocemente l’inflazione al 2%“.

Ecco svelato, se ce ne fosse stato ancora bisogno, il piano della Bce di far abbassare l’inflazione restringendo fortemente l’offerta di denaro, nonostante la causa dell’aumento dei prezzi non sia più dal lato della domanda ma bensì dei rincari energetici. Una politica rischiosa che determinerà non solo un probabile calo dell’inflazione ma anche una contrazione dell’economia che produrrà nuovi disoccupati.

La BCE ha le mani legate, non può fare molto diversamente, perchè la FED sta alzando i tassi e se facesse il contrario l’euro si indebolirebbe, rendendo l’acquisto di materie prime ed energia in dollari molto più costoso per i Paesi dell’eurozona. Per questo diciamo che la Bce ha le mani legate. L’unica cosa che potrebbe fare è impostare aumenti minimi dei tassi e finanziare contemporaneamente progetti che aiutino l’economia reale a non sprofondare.

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