Sanzioni pesanti per situazioni irregolari all’interno dell’abitazione. Vediamo in quali casi si rischiano multe salate se ci si ritrova in attività, anche quotidiane, ovviamente proibite dalla legge. Continua a leggere.
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Nelle case private potrebbero verificarsi situazioni non regolari punite severamente dalla legge con multe fino a 10.000 euro e oltre. In Italia, secondo i dati di Fondazione Moressa e di Domina ci sono ben 1,2 milioni di badanti e domestici irregolari. La loro emersione potrebbe riportare nelle casse dello Stato oltre 600 milioni di euro di Irpef e 1,4 miliardi di contributi attualmente non versati.
Colf e badanti, occhio al lavoro in nero
Per farla breve consideriamo che in Italia i lavoratori domestici ufficiali sono 859 mila. A questi ci aggiungiamo gli oltre 1,2 milioni di lavoratori domestici, tra colf e badanti, non regolarizzati che portano il totale a circa 2 milioni di lavoratori in questo settore. Sei su dieci sono dunque in nero.
Il 71% di questi lavoratori domestici sono immigrati e capita sempre più spesso che siano gli stessi lavoratori domestici a chiedere di non essere assunti con contratto regolare perchè intendono restare nelle soglie di reddito più basse che consentono spesso di richiedere agevolazioni di natura fiscale e finanziaria di vario genere.
REGOLARI | IRREGOLARI | |
N. LAVORATORI | 859.000 | 1.200.000 |
AMMONTARE IRPEF | 462 | 645 |
AMMONTARE CONTRIBUTI | 976 mln | 1,4 mld |
TOTALE TASSE | 1,4 mld | 2,00 mld |
Lavoratori domestici in nero: a quanto ammontano le multe?
Avere in casa lavoratori e collaboratori domestici in nero, come badanti o colf, può comportare dunque multe molto salate per il datore di lavoro. Avere un aiuto per le pulizie di casa potrebbe risultare molto caro, se non regolarizzato.

Multa per mancata comunicazione di assunzione
Se il datore di lavoro non comunica all’INPS, come previsto dalla legge, l’assunzione o la modifica del rapporto di lavoro del collaboratore domestico si tratta di lavoro nero, e la sanzione parte da 200€ fino ad arrivare a 500€ per ogni lavoratore in nero. In genere, se ci si affida ad un buon CAF o ad un commercialista non ci saranno problemi nella regolare gestione del contratto di lavoro e relativa comunicazione all’INPS.
Sanzioni pesanti per il datore di lavoro
La mancata iscrizione all’ente di previdenza comporta, per il datore di lavoro, sanzioni che partono da 1.500 euro e arrivano fino a 12.000 euro per dipendente in nero, a cui bisogna aggiungere un importo di sanzione pari a 150 euro per ogni giorno lavorativo. Come si può intuire, le sanzioni per mancata regolarizzazione del rapporto di lavoro domestico sono davvero pesanti e possono lievitare facilmente d’importo anche in base al numero di lavoratori in nero impiegati in casa.
I contributi previdenziali inoltre, vanno sempre pagati in tempo, infatti un loro ritardo comporta, anche in questo caso una sanzione non indifferente per il datore di lavoro.
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