Orban l’occidentale, Orban il putiniano. Ancora non si è capito da che parte sta il primo ministro ungherese, o forse si. Perchè non è nuovo a prese di posizioni sovraniste che permettono alla sua Ungheria di andare avanti, sopratutto grazie ai fondi UE da un lato e all’energia russa dall’altro.
L’ultima metafora usata da Orban riguardo la guerra in Ucraina è stata “Siamo seduti su un’auto con tutte e quattro le gomme forate: è assolutamente chiaro che la guerra non può essere vinta in questo modo”.
Per poi rincarare la dose con “È necessaria una nuova strategia che dovrebbe concentrare i colloqui di pace e redigere una buona proposta di pace̷ 0; invece di vincere la guerra”.
La proposta di Orban

Il fronte del no alle sanzioni si fa sempre più agguerrito, anche perchè non hanno prodotto la fine della guerra come ci si aspettava e hanno però sconcuassato le previsioni economiche di mezza europa, Germania e Italia in primis.
Che fare? Il piano UE che prevederebbe un taglio dei consumi di gas da parte dei Paesi europei in misura uguale è già stato bocciato dalla Spagna a cui si è aggiunta anche Roma (L’Italia dice no al taglio dei consumi di gas).
Intanto Orban è stato rieletto in Aprile e la stabilità politica nazionale gli consente di alzare la posta anche a livello internazionale. L’Ungheria è un membro della NATO e “nel suo discorso ha affermato che la strategia occidentale sull’Ucraina è stata costruita su quattro pilastri: che l’Ucraina può vincere una guerra contro la Russia con le armi della NATO, che le sanzioni indebolirebbero la Russia e destabilizzerebbero la sua leadership, che le sanzioni danneggerebbero la Russia più dell’Europa e che il mondo si schiererebbe a sostegno dell’Europa” (Reuters).
Lui però la pensa diversamente. Questa strategia secondo Orban ( ma anche secondo molti altri analisti) è stata finora un fallimento, ha provocato il cadere di molti governi in Europa (riferimento a Draghi e Boris) e ha mandato alle stelle i prezzi dell’energia.
Urge una nuova strategia: la sintesi del pensiero di Orban. Da qui la frase sull’essere seduti su una macchina con quattro ruote sgonfie e la soluzione: “Poiché la Russia vuole garanzie di sicurezza, questa guerra può essere conclusa solo con colloqui di pace tra Russia e America”. Gli USA devono insomma riconoscere che la Russia non è “potenza locale” come disse Obama, ma attore mondiale di prim’ordine, destinato a sedersi nei tavoli che contano assieme al Numero Uno (gli USA).
Riabilitata la Russia di Putin come attore geopolitico legittimo la guerra finirebbe. Secondo Orban. Ma sarà davvero così? I Paesi Baltici che temono di essere i prossimi nella lista dei paesi da invadere del Cremlino sarebbero d’accordo. E che dire degli innumerevoli morti da ambo le parti che la guerra ha causato? Si può cancellare tutto con una spugna?
Orban a tutto campo
Orban non si ferma e in ambito europeo rilancia: “Dobbiamo raggiungere un nuovo accordo con l’Unione europea, questi colloqui finanziari sono in corso e raggiungeremo un accordo”.
L’Europa auspica riforme soprattutto anti-corruzione elato giustizia temendo che i fondi europei siano a rischio corruzione. Ma per Orban tutto si può risolvere.