Pil: Continua la crescita anche secondo Banca d’Italia

0
87
Banca d’Italia
664498992236849" crossorigin="anonymous">

Il nuovo mini miracolo economico italiano continua a sorprendere e supera le aspettative, dimostrando un rendimento migliore rispetto agli altri grandi Paesi europei. Dopo l’analisi del Fondo Monetario Internazionale, è ora la Banca d’Italia a rivedere al rialzo le stime sulla crescita del Pil. A gennaio, si prevedeva un aumento dello 0,6%, ma adesso è stato rivisto al +1,3%.

Tuttavia, gli effetti delle crescenti tariffe dei tassi di interesse si stanno facendo sentire, e la Banca d’Italia prevede che si rifletteranno principalmente l’anno prossimo. La crescita si fermerà al +1% invece del +1,2% stimato in precedenza. Nonostante l’inflazione continui a diminuire a maggio, come attestato da Istat ed Eurostat, la Banca Centrale Europea non ha intenzione di interrompere le rialzi, nonostante l’economia di alcuni Paesi stia soffrendo. Un esempio evidente è la Germania, che si trova in recessione tecnica, con conseguenze anche per l’Italia, dato il rallentamento delle esportazioni registrato ad aprile.

Le nuove previsioni economiche della Banca d’Italia mostrano una crescita migliore per il 2023 rispetto a quella dell’1% prevista dal Def. Inoltre, c’è una buona notizia per l’Italia riguardo all’inflazione: si prevede una diminuzione di 0,3 punti rispetto alle stime precedenti. Quest’anno si attesterà al 6,1%, per poi scendere al 2,3% l’anno prossimo. Questo risultato positivo è dovuto alla diminuzione dei costi energetici, che si è rivelata più rapida di quanto previsto.

I nuovi dati dell’Istat confermano che ci sono dei cambiamenti sui fronte dei prezzi. A maggio, l’inflazione ricomincia a diminuire, tornando al livello di marzo 2023 (+7,6%), dopo l’incremento di aprile. Tuttavia, questo dato rimane superiore alla media dell’Eurozona (+6,1%). Il rallentamento riguarda anche l’inflazione di fondo, che scende dall’6,2% al 6%, ma rimane comunque elevata. L’andamento dei prezzi dei beni energetici continua a influenzare fortemente questa tendenza, ma si osserva anche una frenata nell’aumento dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (+8,4% a +8,8%) e dei servizi relativi all’abitazione (+3,2% a +3,5%).

Guarda anche:  Mick Schumacher, figlio di Michael alla Mercedes come pilota di riserva

L’associazione dei consumatori Condacons ritiene che questo calo sia solo un “effetto ottico” che non allevia le difficoltà delle famiglie. Secondo l’Unione Nazionale dei Consumatori, un’inflazione al +7,6% comporta una spesa aggiuntiva di 2.227 euro all’anno per una coppia con due figli. Il governo ha da poco lanciato un aiuto per le famiglie più bisognose.

Potrebbe interessarti anche: come scegliere i mutui online (dipendenti pubblici).