Quattordicesima 2023: a chi spetta, quando arriva e come si calcola

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La quattordicesima, una gratifica estiva tanto attesa, è protagonista della nostra guida Carinsi. Questa mensilità aggiuntiva, erogata tramite busta paga, viene concessa in giugno o luglio per i lavoratori dipendenti che ne hanno diritto.

Ma è importante sottolineare che tale premio feriale non è destinato a tutti i lavoratori, bensì spetta solamente ai dipendenti dei settori specifici, regolamentati dai contratti collettivi nazionali (CCNL).

Nel presente manuale, avremo l’opportunità di esporre in maniera chiara e dettagliata ciò che la quattordicesima in busta paga rappresenta, definendo i beneficiari, il suo importo, il metodo di calcolo e le interessanti novità introdotte proprio in quest’anno, il 2023.

Che cos’è esattamente la Quattordicesima

La quattordicesima mensilità, conosciuta anche come “premio feriale“, rappresenta un’aggiunta sostanziosa alle classiche 12 o 13 mensilità che vengono corrisposte durante l’anno ai lavoratori dipendenti, come previsto dai contratti collettivi di lavoro. Tuttavia, a differenza della tredicesima mensilità che viene assegnata a gran parte dei lavoratori, la quattordicesima non è un diritto automatico per tutti. Le regole riguardanti i beneficiari e l’importo della mensilità extra sono stabilite dai contratti collettivi nazionali o dai contratti individuali. È importante sottolineare che il periodo di maturazione per il diritto alla quattordicesima non coincide con l’anno solare, ma copre il periodo che va dal 1° luglio al 30 giugno dell’anno successivo. Pertanto, è fondamentale esaminare attentamente i termini specifici del contratto di lavoro per determinare chi ha diritto a tale beneficio.

Lavoratori a cui spetta la Quattordicesima

La tanto attesa quattordicesima mensilità rappresenta un beneficio riservato esclusivamente ai lavoratori che rientrano nell’ambito di un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) o di un contratto individuale che esplicitamente prevede l’assegnazione di tale importo extra. È interessante notare che diversi settori lavorativi hanno stabilito la quattordicesima come un diritto dei propri dipendenti. Tra i principali CCNL che includono questa gratifica aggiuntiva troviamo i settori degli istituti di credito, dell’edilizia, del commercio, delle assicurazioni, dell’autotrasporto merci e della logistica, degli studi professionali, degli istituti e delle imprese di vigilanza, degli operai agricoli e florovivaisti, del turismo, della nettezza urbana, degli alimentari, delle farmacie private e di Poste Italiane. È pertanto fondamentale verificare il proprio contratto di lavoro e il settore di appartenenza per stabilire se si ha diritto a tale beneficio.

La quattordicesima mensilità, pur rappresentando un vantaggio economico significativo per molti lavoratori dipendenti, purtroppo non è estesa a tutti. Esistono diverse categorie di lavoratori che risultano esclusi da questo diritto, i quali non vedranno l’importo aggiuntivo riflessa nella loro busta paga. Tra coloro che devono rinunciare a tale beneficio troviamo i lavoratori pubblici, gli stagisti, i tirocinanti, i lavoratori autonomi, i collaboratori coordinati continuativi e i lavoratori domestici come colf e badanti. Nonostante i loro sforzi e la dedizione nel mondo del lavoro, questi lavoratori non potranno godere dell’incremento salariale garantito dalla quattordicesima. È importante tenere conto di queste eccezioni e comprendere che il diritto alla quattordicesima è limitato a specifiche categorie lavorative.

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Periodo maturazione della Quattordicesima

La quattordicesima mensilità rappresenta un’importante gratifica per i dipendenti, equivalente a un’intera mensilità aggiuntiva, solitamente calcolata nel periodo compreso tra il 1° luglio e il 30 giugno dell’anno successivo. Tuttavia, per comprendere come viene calcolato l’importo della quattordicesima, è necessario considerare attentamente i mesi di maturazione, noti come “ratei”, durante i quali il lavoratore ha svolto la propria attività lavorativa.

Bisogna considerare che alcune tipologie di assenze consentono comunque la maturazione della quattordicesima. Queste includono il congedo di maternità e paternità, le ferie e i permessi retribuiti, la malattia e gli infortuni sul lavoro (nei limiti del periodo di comporto), le festività, i permessi previsti dalla legge 104, il congedo matrimoniale e la donazione del sangue.

Al contrario, le assenze che non consentono la maturazione della quattordicesima includono il congedo parentale, gli scioperi o le aspettative non retribuite, le malattie del bambino, le assenze non retribuite, le assenze ingiustificate o le assenze ingiustificate per mancanza del “green pass”, nonché i periodi non completamente lavorati. Tenendo conto di tali esclusioni, è possibile calcolare l’importo della quattordicesima.

A quanto ammonta la Quattordicesima

L’atteso arrivo della tanto discussa e attesa quattordicesima in busta paga ha acceso i riflettori sulle numerose variabili che determinano l’importo di questo beneficio per i lavoratori italiani. Iniziamo col sottolineare che il compenso aggiuntivo dipende strettamente dal contratto e dalla retribuzione di ciascun individuo coinvolto.

In termini generali, la quattordicesima mensilità si aggira mediamente attorno a 1/12 del reddito lordo annuale, ma solo per coloro che hanno accumulato un’intera annata lavorativa compresa tra il 1° luglio dell’anno precedente e il 30 giugno dell’anno in corso. Tuttavia, è fondamentale tenere a mente alcuni aspetti cruciali legati a questo incentivo: in primo luogo, le somme percepite come quattordicesima rientrano nel reddito imponibile ai fini fiscali, ma non vanno sommate alle retribuzioni percepite nel mese in cui viene erogato questo bonus. In secondo luogo, tali somme concorrono alla determinazione della base di calcolo per i contributi previdenziali.

Non possiamo trascurare l’importante considerazione legata al “taglio del cuneo fiscale” che sarà attuato nel corso del 2023, e che potrebbe incidere sulle cifre che i lavoratori dovranno mettere in conto. In un contesto in cui la situazione economica è costantemente in evoluzione, i dipendenti sono tenuti a rimanere informati su questi elementi cruciali che possono influenzare il reddito e la fiscalità a loro correlati.

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Calcolo della Quattordicesima

Un’attenta analisi delle modalità di calcolo della tanto attesa quattordicesima in busta paga rivela una formula chiara ed efficace per determinare il suo valore. La retribuzione lorda mensile (RLM) rappresenta il punto di partenza, moltiplicata per il numero di mesi lavorati (NML) e il tutto diviso per 12 (RLM x NML / 12).

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Tale equazione risulta essenziale per determinare l’importo finale della quattordicesima. Però è fondamentale sottolineare che la quantità di mesi lavorati da ciascun dipendente influisce direttamente sul valore del bonus. In altre parole, se un lavoratore ha svolto un numero inferiore di mesi rispetto all’intero anno, l’importo della quattordicesima sarà ridotto in modo proporzionale. Inoltre, è importante considerare alcune peculiarità legate al tipo di contratto di lavoro.

I dipendenti a tempo parziale, ad esempio, hanno comunque diritto alla quattordicesima, ma il calcolo sarà adeguato in base alle ore effettuate. Per quanto riguarda i lavoratori retribuiti con una cifra fissa mensile, l’importo della quattordicesima sarà pari a una mensilità lorda dello stipendio ordinario.

Gli operai retribuiti per le ore effettivamente lavorate, invece, potranno calcolare il valore del bonus basandosi sul divisore orario stabilito dal contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) applicato. Il lettore deve considerare comunque che i dettagli specifici relativi ai calcoli saranno sempre definiti dal CCNL o dal contratto individuale di ciascun lavoratore, garantendo una certa flessibilità e personalizzazione nella determinazione dell’importo della quattordicesima.

Quattordicesima 2023

Il panorama della quattordicesima mensilità nel 2023 si arricchisce di una nuova importante novità: il taglio del cuneo fiscale. Sia la Legge di Bilancio 2023 che il successivo Decreto Lavoro 2023 hanno introdotto un’agevolazione contributiva percentuale, che sarà in vigore fino a dicembre 2023.

Attraverso la Circolare n. 7 del 2023, l’INPS fornisce dettagliate istruzioni sul funzionamento di questa esenzione contributiva, che favorisce i lavoratori. Tale esenzione è stata riconosciuta dalla Legge di Bilancio 2023 per i periodi di paga compresi tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023. Successivamente, con il Decreto Lavoro, l’esenzione è stata ulteriormente incrementata di 4 punti percentuali, senza influire sul calcolo della tredicesima mensilità per i periodi di paga tra il 1° luglio 2023 e il 31 dicembre 2023.

Secondo quanto chiarito dall’INPS, l’applicazione del taglio del cuneo fiscale è prevista solo se l’importo della quattordicesima mensilità o dei suoi ratei non supera i limiti reddituali mensili stabiliti dalla legge. Nello specifico, da luglio a dicembre 2023 è previsto un esonero contributivo parziale sui redditi da lavoro dipendente così suddiviso:

  • 6% per i redditi fino a 35.000 euro (corrispondenti a 2.692 euro mensili)
  • 7% per i redditi fino a 25.000 euro (corrispondenti a 1.923 euro mensili).

Queste misure rappresentano un’importante opportunità per i lavoratori, che potranno beneficiare di una riduzione degli oneri contributivi, contribuendo così a migliorare la loro situazione economica. È importante che i lavoratori siano consapevoli di tali disposizioni normative al fine di massimizzare i vantaggi derivanti dalla quattordicesima mensilità nel corso dell’anno in corso.

Quattordicesima per i pensionati

La quattordicesima mensilità è un beneficio che non riguarda solo i dipendenti, ma può anche essere previsto per i pensionati. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che le modalità di erogazione e i criteri di ammissibilità sono differenti. Secondo quanto stabilito dall’articolo 5 del Decreto Legge 2 luglio 2007, n.81, la quattordicesima mensilità viene concessa ai pensionati solo in determinati casi e con specifici limiti. Infatti, possono beneficiarne i pensionati che soddisfano i seguenti requisiti:

  1. Avere un’età pari o superiore a 64 anni.
  2. Possedere un reddito totale che non superi due volte l’importo del trattamento minimo annuo. Nel 2023, tale cifra di riferimento è di 14.657,24 euro.
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È importante sottolineare che non è necessario presentare una domanda specifica per ottenere questo beneficio, poiché la quattordicesima mensilità viene erogata automaticamente ai pensionati che ne hanno diritto. La data di erogazione per i pensionati è solitamente nel mese di luglio. Tuttavia, per quanto riguarda i dipendenti, quando ricevono la quattordicesima mensilità? Approfondiamo insieme questo aspetto.

Quando viene pagata la Quattordicesima

Un momento molto atteso per i dipendenti è l’arrivo della quattordicesima mensilità in busta paga. Tuttavia, la data esatta di ricevimento dipende dalle disposizioni specifiche stabilite dal contratto di lavoro adottato. Nel corso del 2023, l’erogazione della quattordicesima avverrà a partire da giugno fino a luglio, ma le tempistiche varieranno a seconda delle specifiche del contratto.

Prendiamo ad esempio i lavoratori del CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) del settore commercio, terziario e turismo. Per loro, la quattordicesima è prevista per essere accreditata entro il 1° luglio di ogni anno. Al contrario, per i dipendenti del settore alimentare, l’erogazione avverrà entro il 31 luglio.

È fondamentale che i lavoratori siano a conoscenza delle disposizioni del proprio contratto di lavoro per sapere esattamente quando aspettarsi l’arrivo della tanto attesa quattordicesima mensilità. La data di accredito può variare leggermente da un settore all’altro, ma rappresenta una tappa significativa per i dipendenti che attendono con ansia questo beneficio aggiuntivo nel corso dell’anno.

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Dove viene pagata la Quattordicesima

A seconda delle disposizioni stabilite dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) o dal contratto individuale, l’erogazione della quattordicesima mensilità può avvenire in due modalità:

  1. Nel cedolino paga insieme alle competenze del mese ordinario: in questo caso, l’importo della quattordicesima viene sommato alle altre voci retributive e indicato nella sezione dedicata agli importi variabili del cedolino paga corrispondente al periodo di riferimento.
  2. Nel cedolino paga a parte: se viene adottata questa modalità, l’importo della quattordicesima rappresenta la voce principale nel cedolino paga, ovvero il pagamento aggiuntivo separato dagli importi ordinari.

È importante sottolineare che l’erogazione della quattordicesima mensilità sarà sempre tracciabile, proprio come avviene per il pagamento dello stipendio regolare. All’interno del cedolino della busta paga, l’importo della quattordicesima sarà chiaramente indicato nella parte centrale, dove vengono riportati gli importi variabili specifici di ciascun periodo di paga. Nel caso in cui venga adottato il cedolino a parte, la voce relativa alla quattordicesima mensilità rappresenterà l’importo principale da visualizzare. In entrambi i casi, i lavoratori potranno facilmente identificare l’importo corrispondente alla quattordicesima mensilità e valutare il contributo aggiuntivo che ricevono.

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