“Io sono un liberale, ognuno dev’essere libero di pagare come vuole. Se uno vuole pagare due euro il caffè con la carta di credito è solo un rompi****. Io cerco di pagare in contanti, perché a me piace andare a prelevare al bancomat”. Queste le affermazioni di Salvini che fanno tanto discutere sui pagamenti con bancomat anziché in contanti.
La legge di bilancio prevede l’obbligo per i commercianti di accettare carte e bancomat per qualsiasi importo. Se ciò non succede scattano sanzioni qualora l’entità della pagamento rifiutato ammonti a 60 euro e più. Le commissioni su un caffè pagato con il bancomat dovrebbe essere di neanche un centesimo, quindi Salvini secondo molti avrebbe esagerato.
Perché fa discutere
Secondo Confesercenti, ad esempio, i casi da guardare sono quelli come “un tabaccaio che rinnova un bollo auto da 50 euro ha un margine di guadagno di 1 euro. Se il pagamento del bollo – o di qualunque altro pagamento – viene effettuato con carta di credito, di fatto le commissioni azzerano o quasi il guadagno” dell’esercente. Ed è qui che viene richiesto di azzerare “i costi di tutte le mini-transazioni con Pos e carte di credito fino a 50 euro”.
Secondo il governo Meloni, il contante è l’unica moneta legale mentre i pagamenti digitali rientrano tra le monete private. Ma è davvero così? Si, per il momento i pagamenti digitali sono possibili solo tramite intermediari finanziari. Quindi il costo dell’intermediazione per trasferire soldi da un conto all’altro ci sarà sempre finché le cose stanno così.
La tecnologia ha fatto passi da gigante anche nei pagamenti digitali, basti pensare prima a PayPal e poi al boom delle cryptovalute. Adesso anche la BCE si è data l’obiettivo di lanciare la moneta digitale ufficiale dell’euro: “Sarebbe un mezzo di pagamento digitale sicuro, facile da usare e a basso costo come oggi il contante. Potrebbe essere utilizzato gratuitamente per le operazioni di pagamento essenziali in tutta l’area dell’euro. In un mondo in cui i cittadini ricorrono sempre più ai pagamenti elettronici e in cui il mercato dei pagamenti digitali continua a crescere, un euro digitale offrirebbe a tutti – famiglie e imprese, piccole e grandi – un’ulteriore soluzione di pagamento in moneta di banca centrale”.
Di cosa si tratta? Si tratta di digitalizzare il contante. Le transazioni verrebbero gestite con il sistema blockchain già in uso presso le cryptomonete e passerebbe direttamente dai conti della Banca Centrale Europea. Questo taglierebbe di fatto fuori le banche tradizionali e il loro servizio di intermediazione. I pagamenti da un conto all’altro sarebbero gratuiti proprio come quando ci si scambia moneta contante. Sicuramente le banche tradizionali continueranno ad esistere e la Bce studierà il modo per continuare a renderle profittevoli, magari questa volta senza commissioni sulle transazioni.
L’euro digitale potrebbe mandare in crisi, o cambiare il business model, di altri colossi dei pagamenti elettronici come PayPal, Stripe e simili.
Potrebbe interessarti anche: come scegliere assicurazioni online.