Siamo di fronte a una bolla di mercato?

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New York

Come ha riportato Bloomberg, credere in un rimbalzo del mercato azionario è sempre stata una mossa rischiosa. Adesso sembra proprio un gioco da perdenti.

Mentre la ripresa dell’inflazione più calda del previsto è stata la causa immediata dell’ultimo crollo, un’altra forza è in gioco nella seconda serie più lunga di cali settimanali dal mese di maggio: le valutazioni elevate. Un modello che tiene conto della crescita sempre più anemica prevista per gli utili dell’S&P 500 mostra che le azioni sono valutate a livelli altissimi, come non accadeva da quasi tre decenni di dati.

Il modello in questione è il PEG ratio, uno strumento usato dalla leggenda degli investimenti Fidelity, Peter Lynch, una generazione fa. Esso rappresenta il multiplo prezzo-utili del mercato diviso per il tasso di crescita previsto. Più alto è, più sono costose le azioni e al momento, con un valore di circa 1,8 basato su stime a lungo termine, il messaggio dell’indicatore sembra preoccupante.

I multipli tirati al momento in cui la Federal Reserve si sta impegnando sempre di più per combattere l’inflazione, rappresentano un cocktail che gli investitori non vogliono proprio provare. In una settimana accorciata dalla festività che si è conclusa con un’accelerazione imprevista del tasso di inflazione rispetto a quanto atteso dalla banca centrale, l’S&P 500 è sceso del 2,7%, prolungando un ribasso che rischia di cancellare tutti i guadagni del 2023.

Da quando ha raggiunto il suo picco ad inizio mese, l’S&P 500 ha cancellato più della metà dei guadagni accumulati dall’inizio dell’anno, che in un momento avevano toccato quasi il 10%. Il Dow Jones Industrial Average ha già annullato il suo avanzamento del 2023 dopo quattro settimane consecutive di ribassi.

Il ritiro rappresenta un momento di verità per i tori che, ignorando i cali degli utili e l’aumento dei tassi, hanno offerto prezzi sempre più alti per le azioni. Con un rapporto prezzo-utili di 18 volte gli utili, l’S&P 500 si sta scambiando leggermente al di sopra della sua media degli ultimi 10 anni. Tuttavia, se confrontata con la valanga di revisioni al ribasso degli utili, l’immagine è meno rassicurante.

In mezzo alla crescente preoccupazione per una recessione economica, gli analisti di Wall Street stanno riducendo le previsioni di utili. Il tasso di crescita previsto per il 2023 è diventato negativo, passando da una proiezione positiva di quasi il 10% nel giugno scorso, come mostrano i dati raccolti da Bloomberg Intelligence.